Visita l'oratorio dei Bianchi
Massiccio edificio con prospetto principale sulla omonima piazzetta. Posto nel cuore della Kalsa, è circondato da una fungaia di casupole e di vie popolosissime. LA NOBILE COMPAGNIA DEI BIANCHI. Fondata a Palermo nel 1541 e costituita da uomini di « generosa nobiltà » e da ecclesiastici che almeno fossero dottori in teologia e confessori dell'uno e dell'altro sesso, aveva il lugubre compito di aiutare a ben morire i condannati a morte. Ai confrati, vestiti da un sacco di tela bianca, venivano consegnati, tre giorni prima dell'esecuzione, i giustiziandi in ceppi. In una cappella della Vicaria i Bianchi li inducevano al pentimento ed alla confessione del loro peccati. Il giorno dell'impiccagione soltanto questi confrati ed il boia potevano salire sul palco delle forche. Era anche privilegio dei Bianchi potere liberare, nel venerdì santo, un condannato a morte. LA SEVERA COSTRUZIONE. Sorse nel 1542 ma fu rifabbricata negli anni 1681-86. Ha due ordini sovrapposti; il primo fortemente bugnato, il secondo scandito da larghe paraste e serrato da robustissima cornice. Il portico ha risentita fantasia nelle bugne di plastico aggetto e di varia e bizzarra conformazione. Alla chiave dell'arco è il motivo figurato dì mascheroni. L'edificio fu ulteriormente trasformato ed ampliato dal 1794 al 1800. È di questo tempo la facciata principale, nella piazzetta dei Bianchi. Lo scalone, a duplice rampa, ha originale e mosso sviluppo e stemmi di nobili confrati. L'oratorio, ampio e luminoso, ha perduto in parte l'originaria decorazione tardosettecentesca : gli affreschi sono del palermitano Antonino Mercurio. Il pavimento in mattoni maiolicati fu concepito unitariamente a guisa di largo dipinto. Quasi nulla rimane delle numerose opere d'arte che esso conteneva.
Tratto da Giuseppe Bellafiore